17 Gennaio Gen 2015 1951 8 years ago

Stati Generali del Ciclismo Amatoriale, la sintesi degli interventi

In oltre tre ore di lavori si sono toccati temi strategici per il settore. Presenti in sala anche il Vice Direttore Generale della Polizia Matteo Piantedosi e il Procuratore Generale del CONI gen. Enrico Cataldi

Ci vorrà tempo per sedimentare a comprendere appieno tutti gli spunti che sono emersi giovedì 15 gennaio dagli Stati Generali del Ciclismo Amatoriale. Si è trattato di un incontro che ha permesso alle tanti componenti che compongono l’attività amatoriale e più in generale in ciclismo, di confrontarsi ed affrontare temi strategici per il settore.
Come molti interventi hanno ricordato, la chiave di volta di questo cambiamento di mentalità nella pratica amatoriale è stato la nascita del circuito “Five Stars League”, presentato proprio al Salone d’Onore del CONI ormai quasi 5 anni fa. Da allora di strada ne è stata fatta e la normativa etica introdotta lo scorso anno dalla Federazione, diventata in breve il paradigma di un nuovo modo di intendere la pratica sportiva amatoriale non solo nel ciclismo, rappresenta al contempo un punto di arrivo e di partenza.
Alla presenza del presidente del CONI Malagò e della FCI Di Rocco, davanti ad una platea numerosa e con diverse importanti autorità in prima fila, a cominciare dal Vice Direttore Generale della Polizia di Stato, Matteo Piantedosi (che ha anche avuto modo di salutare i convenuti con un aneddoto della sua esperienza di “ciclista-utente debole” della strada) e dal Gen. Enrico Cataldi, Procuratore generale del CONI, si sono alternati diversi oratori che hanno illustrato la strada percorsa fino ad oggi dal nuovo mondo amatoriale. Tutti gli interventi sono stati coordinati dal Responsabile del Settore Amatoriale Nazionale, Gianluca Santilli.
Davide Ceccaroni, presidente della Consulta, ha ricordato “La Consulta è ancora oggi un cantiere aperto. Tutti i 14 Enti che la compongono hanno dato il proprio contributo a quel cambiamento di mentalità richiesto dalla nuova legislazione etica; ma tutti abbiamo la necessità di fare ulteriori passi di miglioramento, verso la chiarezza e la trasparenza. Spetta agli Enti vigilare affinché la normativa trovi la completa applicazione. Uno dei primi obiettivi è quello di riuscire a realizzare un albo unico degli atleti squalificati consultabile da tutti.”

Salvatore Minardi, presidente della Commissione Disciplinare Nazionale Federale ha stilato un bilancio della nuova normativa dal punto di vista tecnico-giuridico. “Le norme etiche varate hanno fornito uno strumento chiaro che permette di individuare in modo certo i responsabili di infrazioni, elevando anche il livello del contezioso giuridico. Questo è un sistema che funziona, anche se ha bisogno di piccoli aggiustamenti.

E’ toccato a Roberto Sgalla, Direttore Centrale di tutte le Specialità della Polizia (nonché Responsabile della Commissione Nazionale Direttori Di Corsa e Sicurezza per la FCI) illustrare gli aspetti legati alla sicurezza. “Dove c’è sviluppo non può non esserci sicurezza e legalità. La crescita economica del mondo della bicicletta pertanto richiede che si intensifichino gli sforzi per migliorare la sicurezza degli utenti.

Lo stato attuale non è confortante. I ciclisti sono gli utenti più colpiti, insieme ai pedoni. L’indice di mortalità è di 1,4, ovvero la bicicletta è il secondo veicolo più “rischioso” (dopo i motocicli). Nel 2013 ci sono stati 249 ciclisti deceduti e 16.569 feriti, rispettivamente il 7,35% e il 6,43% sul totale degli incidenti a livello nazionale. Dati negativi che diventano drammatici tra gli anziani. L’Europa stessa, tra i suoi sette obiettivi strategici per migliorare la sicurezza ha individuato anche la protezione degli utenti “deboli”, siano essi pedoni e ciclisti.

La Polizia di Stato da anni realizza un progetto legato alla sicurezza denominato Icaro, quest’anno dedicato al tema della bicicletta. E’ un progetto che si sviluppa in tutte le provincie, dedicato alle scuole primarie e secondarie a cui viene collegato un concorso del MIUR “Sicuramente in bici”. Nell’ambito di questo progetto rientra anche l’A BI CI, il pieghevole che abbiamo realizzato per sintetizzare quali sono le regole da rispettare nell’utilizzo della bicicletta. (link).”
E’ seguita la testimonianza di Simone Sguerri, squalificato per doping, che ha raccontato la sua personale esperienza, causata dalla folle esasperazione che caratterizzava il settore amatoriale e che gli ha causato deleterie conseguenze sul piano familiare, lavorativo ed economico, il quale ha posto l’accento sulla netta differenza registrata dopo l’entrata in vigore della normativa etica, in grado di dare un taglio con il passato.

In qualche modo sullo stesso tenore anche l’intervento di Gabriele Marchesani, presidente del GM Cycling Team: “Devo dire che molto è cambiato, mi sono reso conto che non valeva la pena più investire in ex pro da far correre con gli amatori, ma utilizzare le stesse risorse per aiutare i team giovanili, dare una speranza a chi crede di poter diventare un campione...ed è nato il mio team Continental”.

Degli aspetti tecnici legati al sistema viario e di come questi si possono risolvere con programmazione e collaborazione, ha parlato il generale Michele La Fortezza, Dirigente Superiore Polizia di Stato: “Quando le granfondo si svolgono in grandi città, con una mobilità elevata, in un ambiente che non ha un’elevata attenzione al ciclismo, si creano problemi di non facile soluzione. A Roma, in occasione della granfondo, ci siamo dotati di una cabina di regia, una rete tra tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dai Comandi di polizia territoriale passando per le persone impiegate presso gli incroci, tutti in collegamento diretto con il servizio di scorta. Si tratta di un modello sperimentato in occasione dei Mondiali di Firenze.”

Paolo Garniga, Responsabile Settore Fuoristrada ha illustrato quali punti della normativa etica sono stati adattati alle necessità dell’attività amatoriale. “Le manifestazioni del fuoristrada vivono una minore esasperazione in quanto per il settore è normale gareggiare tutti insieme. La particolarità di non avere dei professionisti ha richiesto un aggiustamento della normativa. In generale devo rilevare che il mondo fuoristradistico ha accolto con favore il varo di questa normativa.”

Il dott. Luigi Simonetto, presidente della Commissione Tutela Salute della FCI, ha ripercorso la storia della documentazione necessaria per la partecipazione alle manifestazioni amatoriali ed in particolare del certificato medico: “Bisogna dire che i percorsi legislativi recenti in tema di certificazione medica e tutela della salute non hanno certo favorito la chiarezza su questo argomento. Quello che è certo è l’obbligo da parte degli organizzatori di verificare, all’atto dell’iscrizione, la sussistenza dei requisiti di buona salute per i partecipanti.

Sempre legato alle problematiche dell’organizzazione delle gare si inserisce l’intervento di Antonio Pagliara, presidente della Commissione Nazionale Giudici di Gara, il quale ha ricordato come la collaborazione tra i giudici e gli organizzatori permette un corretto svolgimento di una manifestazione che, per i grandi numeri, presenta rilevanti criticità di gestione. “La Commissione ha intrapreso una strada diversa rispetto al passato, ponendo la massima attenzione nei confronti dell’attività amatoriale. Ci auspichiamo a breve la creazione di un database unico che favorisca i giudici nei loro compiti.

Ha chiuso la serie di interventi Ivan Piol, organizzatore della Granfondo di Roma: “Uno degli aspetti sicuramente più importanti è quello del calendario, spesso con troppe sovrapposizioni. Mi auguro si riesca quanto prima a creare un sistema che eviti il problema, magari attraverso l’istituzione di una Commissione che controlla la qualità organizzative delle granfondo, realizzando un filtro al proliferare dannoso delle stesse. Il secondo aspetto riguarda l’uniformità di valutazione da parte delle autorità preposto a rilasciare i permessi. Purtroppo non tutte le Prefetture richiedono gli stessi adempimenti: questo complica l’organizzazione.”

Il responsabile della SAN Santilli ha chiuso i lavori proprio partendo dall’intervento di Piol: “La Federazione ha intenzione di adottare un sistema identificazione (bollino/certificazione) per le organizzazioni virtuose, anche a costo di non rilasciare l’autorizzazione alle gare che non forniscono un alto standard, almeno per quanto riguarda le manifestazioni nazionali ed internazionali. Questo faciliterà la realizzazione di un calendario coerente e senza evidenti sovrapposizioni e agevolerà il lavoro degli Enti preposti al vaglio dei dossier. In futuro – ha concluso Santilli – non vogliamo più che sul tavolo di Prefetti ed Enti locali arrivino richieste di organizzazioni non capaci di interagire con gli stessi, non in grado di garantire e tutelare la salute dei partecipanti, incapaci di costruire in dialogo costruttivo con i giudici di gara…. ne va della nostra stessa credibilità e renderebbe impossibile pretendere i necessari ed auspicabili supporti e collaborazioni.”

Santilli ha infine illustrato i principali temi della “bikeconomics”: “200 mld il giro d’affari annuale nella sola Europa. Queste enormi risorse finanziarie ruotano prevalentemente attorno alla ciclo mobilità urbana ed al cicloturismo. Il mondo amatoriale italiano deve quindi allargare il suo spettro a questi fenomeni e la FCI dovrà sempre più supportare non solo chi pedala con finalità amatoriali agonistiche, ma il ciclista urbano e quello turistico, onde favorire nel nostro Paese lo sviluppo di questi filoni per i quali l’Italia ha potenzialità eccezionali.”

Antonio Ungaro